La questione delle epidemie epizootiche si ripresenta ogni primavera. La causa delle diffusioni epidemiche è attribuita ai greggi ovini provenienti dalle regioni italiane (Brescia soprattutto) che transitano o dimorano sugli alpeggi della Provincia. Nell’anno 1928 sono stati infettati 15.000 capi, dei quali morirono 10.040, ovviamente furono altissime le perdite in produzione lattifera anche negli animali guariti e numerosi gli aborti o le nascite di vitelli deboli. Si dimostra con dati economici che l’affittanza dei pascoli agli ovini risulta poco vantaggiosa e molto dannosa per l’economia generale, s’invita a non rinnovare i contratti d’affittanza e, appena possibile disdire quelli ancora in atto o a rendere la vita difficile ai pastori tanto da indurli a rinunciare da loro. Si chiede la massima collaborazione ai comuni e a tutti gli allevatori nel denunciare alla polizia rurale e zootecnica ogni trasgressione al regolamento vigente per evitare il disastro dell’anno scorso. Pubblicazione della circolare del 26 febbraio 1929: Pascolo vagante degli ovini; profilassi dell’afta epizootica [ Allevamento ]

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Rilevatore: Stefani Adriana