I generi più citati sono: latte, burro, formaggio, carne (acquistata da diversi privati), maiale (sempre da privati), pane (da Alberto Boni), farina. E’ ricordato l’acquisto di formaggio da Braghiroli Giovanni di Feltre (pp. iniziali), di sementi da fratelli Sgaravatti (pp. 5 e 9), di scodelle da Fornaro Antonio di Lamon (p. 7), di lucaniche da Pietro Feldkircher (p. 11) e da Federico Longo (p. 15), di grappa da Facchini Giuseppe (p. 15), di burro da Luigi Salvadori (p. 22), di burro, formaggio e ricotta dalla Lega dei Contadini (p. 40) e da privati (Angelo Depaoli , Raffaele Zeni, Giacomo Trettel), di olio (pp. 44, 61), di caffè dalla Famiglia Cooperativa di Transacqua (p. 52), di zucchero dalla Famiglia Cooperativa di Siror (p. 61), di biscotti dai fratelli Garbugio (p. 61). Vengono citati: la malga Venegiotta (pp. 30 - 31), frequentemente il molino Cilindri di Imer e il “Comitato di approvigionamento”, delle spese per restauro casello e entrate per il suo affitto (p. 36), la Lega dei contadini (alle pp. 40 e seguenti). Il pagamento dell’imposta sul vino è segnalato solo dall’ottobre del 1821 (p. 61).

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  Importanza bassa -   Importanza media -   Importanza alta
Rilevatore: Giuseppina Bernardin