Dagli atti si intuisce che il problema principale è la chiusura del “caseificio turnario” di Canal San Bovo. La chiusura era avvenuta a seguito ad abusi effettuati nel 1941 e per questo motivo il presidente del Caseificio (tale Sperandio Luigi) richiede al municipio di Canale che tutto il latte prodotto venga gestito direttamente dal caseificio stesso. In risposta il Comune invia le liste dei proprietari di vacche da latte per la regolare consegna di latte ai caseifici per la produzione di burro e formaggio da consegnare “all’ammasso”. Dello stesso tipo sono le liste dei detentori di bovine che a differenza dei primi forniscono latte a privati (viene riportato la produzione di latte spettante alla famiglia e quella destinata alla fornitura a privati) anche questa produzione verrà gestita dal caseificio. Inoltre ci sono liste per capre, pecore e allevatori da 1 a 3 capi di bestiame bovino e allevatori con più di tre animali (penso siano tutte liste che servono a regolare dei “contributi” dovuti allo Stato).

Da una circolare dei carabinieri si ha notizia dell’apertura dei tre caseifici di Mezzano-Imèr e che sono in funzione dal 15/12/1942 e conferiscono regolarmente burro al Centro di Raccolta.

Sono presenti regolamenti per la compra-vendita di bestiame e atti sull’offerta di suini.

scambi prodotti materie prime allevamento vari non specificati

prodotti scambi materie prime allevamento vari non specificati

  Importanza bassa -   Importanza media -   Importanza alta
Rilevatore: Alberto Cosner